Giochi sul/nel camino

cover1-270x270Il potere del recensore, al di là che sia un potere riconosciuto, è quello di far pendere le scelte del compratore (o del lettore, o del fruitore, ecc.) verso una direzione o l’altra. È un grande potere, quando i lettori sono molti, quasi ininfluente quando chi legge è un pugno di fanatici come quelli che seguono il mio blog. Non dovrei dunque farmi un problema a stroncare o a magnificare un prodotto come Rush & Bash. Invece intendo mantenere – come si dice – un profilo basso. Mi sono riproposto di parlare dei cinque candidati del GdA, partendo naturalmente dal vincitore, Sono costretto ora a dover fare i conti con un prodotto che non mi piace, che non ha nulla di originale e che, nonostante questo, è riuscito a entrare nella rosa dei cinque candidati al Gioco dell’Anno.

Vediamo dunque, per punti, quali sono le impressioni che mi ha suscitato questo “italianissimo” prodotto, così come è stato definito da alcuni:

  • Tema del gioco: corse automobilistiche, con missili, bombe e ostacoli (è dal 1987 almeno che escono prodotti di questo tipo, a partire – a mia memoria – da Dark Future della GW, fino al più recente Rush & Crash. Sì, si chiama proprio così, non sono io che faccio casino);
  • Grafica colorata. Packaging non malvagio. Anche l’interno della scatola è illustrato. Se uno vuole leggere la descrizione del gioco sul lato superiore della scatola è costretto a ribaltare il gioco al contrario. Non si capisce perché, ma così è (in realtà si capisce, ma non vorrei entrare in polemiche). Le automobiline colorate si muovono su una pista che ricorda molto giochi come Formula Dè o Giro d’Italia (non è un problema però, tanto non tutti li conoscono);
  • Sistema di gioco: carte (ma anche dadi). Per due volte un lancio di dado mi ha fatto perdere la partita. Senz’altro sono io che ho sbagliato qualcosa. Le carte permettono a chi sta dietro di recuperare lo spazio perduto (forse è una strategia, ma non sono riuscito ad approfondire l’argomento);
  • Materiali imprecisi e approssimativi (neanche colla, bestemmie e scotch hanno risolto certi problemi strutturali);
  • Regolamento: mah, non ho ancora capito quanti giri si possano fare. Forse uno solo… non so. Per il resto è leggibile;

Qualcuno mi dice che “strizza l’occhio” a Mario Kart.
Non ho mai giocato a Mario Kart, non me ne frega niente di Mario Kart e, soprattutto, non ho bisogno di Mario Kart per valutare un gioco da tavolo.
Il resto è come quando s’incontra una persona che non ci squadra: la prima impressione è quella che conta e tutti i tentativi di ricredersi confliggono inevitabilmente con l’impossibilità di trovare qualcosa di positivo.

Impressioni personali

Sistema di gioco 4/10
Originalità 2/10
Grafica e packaging 5/10
Rigiocabilità 3/10

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