Giochi sul/nel camino

Archivio per aprile, 2011

Cargo Noir – Traffici portuali sospetti

Continuando una tradizione che privilegia da sempre l’impatto estetico e la semplicità di gioco, ecco il nuovo prodotto di Days of Wonder a firma di Serge Laget dedicato ai commerci illegali fra porti: Cargo Noir. Un titolo emblematico, che rievoca un periodo fascinoso di atmosfere alla Casablanca e di violenze portuali alla Borsalino, fra bische illegali, guerre fra bande e traffici internazionali di beni proibiti.
Che la produzione ludica francese sia estremamente prolifica e che tutto ciò che orbita intorno al mondo del gioco da tavolo sia a un gradino al di sopra della media rispetto ad altri paesi europei non è un mistero. I tanti prodotti francesi presentati alle ultime manifestazioni internazionali, il gran numero di giochi e di progettisti francesi pluripremiati in tutto il mondo e, soprattutto, i grandi talenti grafici che affiancano i grandi games designer costituiscono un tratto sempre più tipico della produzione ludica in terra di Francia. Un tratto a cui si affianca la ricerca sempre più evidente di uno “stile francese”, in cui la semplicità e l’originalità dei regolamenti e l’allontanamento sempre più marcato dagli schemi progettuali tedeschi (a cui sembra che noi italiani siamo invece sempre più legati), fanno dei giochi d’Oltralpe un’alternativa interessante, un’alternativa da cui personalmente mi sento sempre più attratto.

Grafica a un livello superiore

I materiali di Cargo Noir sono di grande qualità (a parte forse il sacchetto per tenere le tessere merci). Le piccole navi colorate in plastica sono la trasposizione tridimensionale perfetta del mondo fumettistico di Miguel Coimbra, illustratore di Smallworld e di quel capolavoro grafico che è 7 Wonders; la plancia modulare del tabellone in cartone pesante, le monete in plastica usate per le aste dei materiali, il mazzo di carte illustrate, le tessere delle merci sono a livelli classici della produzione Days of Wonder. E questo basta a capire quanto siano curati e quanta soddisfazione diano a maneggiarli.
La mappa modulare illustra una visualizzazione astratta di nove porti diversi, ognuno dei quali attivo o meno a seconda del numero dei giocatori e che offre merci diverse ad ogni turno. L’unico porto differente per importanza e dimensioni è quello centrale, Macao, che offre – come di tradizione per l’ex protettorato portoghese – casinò e mercato nero in cui ottenere soldi facili e poter scambiare e/o trovare qualsiasi tipo di merce.
I giocatori dispongono di una plancia con relativi spazi per tenere le merci raccolte, che illustrano famiglie o congregazioni dedite a commerci illegali: dalla mafia cinese a quella italiana, dai commercianti arabi o indiani ai guerriglieri centroamericani.

Regole semplici, piccole strategie

Strutturalmente il gioco è di una grande semplicità. Cargo Noir si sviluppa in 10 o 11 turni a seconda del numero dei giocatori (da 2 a 5) e ogni turno si divide in tre fasi: una fase di carico delle navi presenti nei porti, una fase degli acquisti (carte vittoria) e una terza fase in cui le navi vengono inviate verso le varie strutture portuali.
In base al numero delle navi disponibili (che può incrementare a seconda che si possegga una particolare carta) il giocatore di turno investe in commerci dirigendole verso il porto centrale di Macao o verso i diversi porti disponibili. In ognuno di questi e presente un numero variabile di merci, a disposizione di chi le voglia acquistare. E’ questo il fulcro del gioco: il giocatore punta una somma di monete per l’acquisto delle merci presenti nei magazzini e attende lo sviluppo del gioco; il secondo giocatore ha l’opportunità di dirigersi anch’esso verso lo stesso porto (o verso altri naturalmente), nel qual caso deve alzare il prezzo proposto di almeno una moneta; il turno passa poi al terzo e così via. Un giocatore può sempre ritirarsi dalla corsa all’acquisto, riprendersi le monete puntate e lasciare agli altri le merci presenti in quel porto. L’abbandono è conveniente nel caso in cui si possegga una speciale carta (Syndicate) che permette di ottenere una somma di danaro dalla banca, nel caso in cui si noti che le potenzialità economiche dell’avversario (o degli avversari) siano insormontabili o per costringere un avversario a spendere soldi (che aumentano naturalmente a seconda di quanto sia progredita la corsa al rialzo).
Si passa a quel punto alla raccolta delle merci e al loro scambio con beni di lusso. Una semplice tabella permette di calcolare il valore delle merci acquisite e scambiarle con beni di lusso (carte) che offrono bonus di gioco o punti vittoria.
Il turno del giocatore, come si è detto, parte sempre dalla fase di raccolta delle merci, il che significa che fra l’ invio delle proprie navi verso i porti e la risoluzione degli acquisti la mano passa agli altri giocatori, con le inevitabili perturbazioni di programmazione che ne conseguono. Il fatto poi che il primo giocatore rimanga fisso nel corso della partita e che nelle regole non sia prevista la rotazione del ruolo costituisce uno scompenso che forse è il bello o il limite di Cargo Noir.
L’ultimo turno disponibile si chiude con l’ultimo scambio in cui è possibile utilizzare le monete rimaste per acquistare l’ultimo lotto di carte.
Un meccanismo semplice dunque, da famiglie, che permette qualche strategia e qualche calcolo per capire le convenienze al fine di limitare gli acquisti agli avversari o ad arrivare per primi ad ottenere carte vittoria. Certo, non è un gioco da elaborazioni mentali accurate, ma questo non è affatto il suo scopo. Li suo scopo è di divertire e in questo riesce benissimo.I tempi di gioco sono poi minimi: 45 minuti è il tempo medio di una partita.

French Style

Cargo Noir è dunque l’ultimo esempio di questo nuovo (si fa per dire) modo d’intendere il gioco da tavolo, sia come proposta commerciale, sia come prodotto d’arte ludica, sia soprattutto come elemento di proposta grafica di alto livello.
Il valore dell’opera grafica di Miguel Coimbra è indubbio, supportata come sempre da una casa editrice che non bada a spese pur di stupire e conquistare il potenziale acquirente. Certo, non lo nascondo, ho acquistato Cargo Noir senza saperne nulla del gioco, solo praticamente per gli autori e per il gusto di possedere un prodotto graficamente spettacolare. E, devo dire, a parte forse una qualche freddezza nei confronti del sistema, sono ben contento di aver speso quei soldi.

Ritorni

I momenti difficili sono passati. E’ da tempo che manco, ma eccomi qui di nuovo.

Buona Pasqua a tutti!!